Differenza tra monossido di carbonio e anidride carbonica
Per quanto possa sembrare strano, tra i non addetti ai lavori, CO e CO2 vengono spesso scambiati tra loro. Pur distinguendosi per un solo atomo di ossigeno però, la differenza tra monossido di carbonio e anidride carbonica è sostanziale. Vediamo allora di fare chiarezza con un piccolo identikit dei due noti gas!
CO, ovvero monossido di carbonio
Noto anche come il killer silenzioso, il monossido di carbonio è un gas inodore, incolore e insapore. Estremamente tossico, si origina dalla combustione incompleta di combustibili organici come legno, carbone, gas naturale, etc.
Formato da un atomo di carbonio e uno di ossigeno, il monossido deve la sua letalità alla capacità di legarsi all’emoglobina, avvelenando in questo modo il sangue. Infatti se esposti a concentrazioni di CO superiori ai 35 ppm, ben presto si iniziano a manifestare nausea, mal di testa, stordimento, confusione, difficoltà respiratoria, vista offuscata fino alla perdita di coscienza e alla morte.
CO2, ovvero anidride carbonica
A differenza del monossido, l’anidride carbonica è presente in modo naturale nell’atmosfera, ed è probabilmente il più noto dei gas serra. Formata da un atomo di carbonio e due di ossigeno, la sua concentrazione naturale nell’aria è di circa 400 ppm, ed è il frutto di processi naturali quali il ciclo di respirazione, oppure di attività di combustione.
Nonostante l’avvelenamento da anidride carbonica sia raro, la concentrazione della stessa in una stanza porta alla sostituzione dell’ossigeno, e quindi all’asfissia. A chi non è mai capitato, ad esempio, di avere difficoltà di concentrazione, cali di prestazione, addirittura malessere all’interno di aule scolastiche o universitarie, sale riunioni o conferenze, o case mal areate?
Come proteggersi da monossido di carbonio e anidride carbonica
Sebbene, come abbiamo visto, i due gas siano notevolmente differenti, essi potrebbero essere presenti assieme in molti luoghi, come ad esempio scuole, uffici, parcheggi sotterranei, ristoranti, impianti di produzione, ma anche in casa.
Adottare dei rilevatori di monossido e di anidride carbonica in grado di dare l’allarme in caso di concentrazioni pericolose di questi due gas così subdoli, è dunque una pratica consigliata anche qualora non viga un obbligo di legge.
Dedicheremo il prossimo approfondimento ad un nostro prodotto specifico per il monitoraggio della CO2 e con l'occasione scenderemo più nel dettaglio sulle concentrazioni di anidride da non superare per garantire una buona qualità dell'aria.
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