Fughe di gas refrigerante: Come proteggersi
La diffusione dei gas refrigeranti negli ultimi anni è aumentata progressivamente a causa dell’impiego sempre maggiore di sistemi di raffreddamento. Questa tipologia di gas purtroppo presenta problemi non indifferenti sia per quanto riguarda la sicurezza delle persone, sia per il loro impatto sul clima. In questo articolo approfondiremo alcuni tra i refrigeranti più pericolosi e i danni che possono provocare.
Gas refrigeranti più pericolosi, quali sono?
Possiamo dividere i gas refrigeranti più comuni in tre categorie, CFC, HCFC e HFC, a seconda della presenza o meno del cloro nella loro composizione.
I clorofluorocarburi (CFC) e gli idroclorofluorocarburi (HCFC) sono stati tra i primi gas utilizzati negli impianti di refrigerazione, ma a partire dagli anni Novanta hanno iniziato ad essere sostituiti con gli idrofluorocarburi (HFC) perché, oltre a favorire l’effetto serra, avevano un impatto molto negativo sull’ozono.
Gli HFC, come l’R404a, l’R410a, l’R32, sono meno dannosi per l’ozono, ma restano comunque gas altamente pericolosi per il clima, in quanto producono un riscaldamento, che viene misurato dall’indice GWP (Global Warming Potential), superiore a quello prodotto dalla CO2. L’anidride carbonica, in quanto gas di riferimento ha GWP pari a 1. Per fare un esempio, l’R410a, ancora oggi tra i più diffusi gas negli impianti di refrigerazione, ha un GWP di 2080.
GWP, cosa significa?
Prima di vedere i pericoli legati ai gas refrigeranti più largamente impiegati, spendiamo alcune parole per spiegare meglio cos’è il GWP (Global Warming Potential).
Il GWP è un indice che misura l'impatto di un gas serra sull'effetto serra in relazione all'anidride carbonica (CO2), che ha un GWP di riferimento pari a 1. Il GWP esprime quanto calore un gas può intrappolare nell'atmosfera nel corso di un certo periodo (solitamente 100 anni) rispetto alla CO2. Più alto è il GWP, maggiore è il contributo del gas al riscaldamento globale.
Gas R744
Il gas R744, noto anche come anidride carbonica (CO2), è un refrigerante naturale utilizzato in vari sistemi di refrigerazione. Sebbene sia meno dannoso per l'ambiente rispetto ad altri gas refrigeranti, e non sia tossico, l'R744 può causare asfissia in ambienti chiusi a concentrazioni elevate. È fondamentale pertanto garantire una buona ventilazione e l'uso di rilevatori di CO2 per evitare incidenti.
Gas R410A
L'R410A è un gas refrigerante sintetico ampiamente utilizzato nei sistemi di climatizzazione residenziali e commerciali. Come abbiamo già visto, questo gas ha un elevato GWP, rendendolo dannoso per l'ambiente. Inoltre, l'R410A può causare irritazione agli occhi e alle vie respiratorie se inalato.
Gas R134A
L'R134A è un refrigerante HFC comunemente utilizzato nei sistemi di refrigerazione automobilistici e commerciali. Ha un GWP relativamente alto e può contribuire al cambiamento climatico. L'esposizione ad eventuali fughe può causare vertigini e mal di testa.
Gas R32
L'R32 è un gas refrigerante utilizzato principalmente nei sistemi di climatizzazione. Ha un GWP inferiore rispetto all'R410A, ma è altamente infiammabile. Pertanto, è importante maneggiare l'R32 con attenzione e garantire l'installazione e la manutenzione corretta dei sistemi che lo utilizzano.
Gas R454B
L'R454B è una miscela di refrigeranti utilizzata come alternativa all'R410A nei sistemi di climatizzazione. Ha un GWP inferiore e un impatto ambientale ridotto. Tuttavia, è leggermente infiammabile e richiede precauzioni durante la manipolazione.
Gas 407C
L'R407C è una miscela di HFC utilizzata in vari sistemi di climatizzazione e refrigerazione. Ha un GWP moderato e può contribuire al riscaldamento globale. L'esposizione a concentrazioni elevate può causare asfissia.
Come rilevare gas refrigeranti pericolosi?
La larga diffusione dei gas refrigeranti, impiegati in ogni settore, dal civile all’industriale, pone naturalmente il problema del monitoraggio costante per non essere colti di sorpresa da eventuali fughe di gas.
L’uso di rilevatori di gas portatili o fissi, come ad esempio il Be Cool R1 e il Cool Guardian di Seitron, è di fondamentale importanza per allertare gli operatori, tramite allarmi sonori e visivi, in caso di fughe di refrigerante.
Il monitoraggio tramite rilevatori non va comunque pensato come un sostituto di una corretta manutenzione degli impianti, che va effettuata sempre con regolarità per prevenire potenziali perdite.