Rilevatore di gas e sensore: tutto quello che c'è da sapere
Il cuore di un rilevatore di gas è il suo sensore, da esso infatti dipende l’accuratezza nella rilevazione. È dunque fondamentale rispettare in modo scrupoloso le avvertenze del produttore circa la sua scadenza e sostituzione.
Rilevatore di gas: cos'è e a cosa serve
Il rilevatore di gas è un dispositivo molto importate per la sicurezza domestica e, sebbene non vi sia l’obbligo di legge per la sua installazione, sarebbe comunque buona norma montarlo in casa in quanto in alcune situazioni potrebbe rilevarsi un vero e proprio salvavita. Per approfondire puoi leggere l'articolo: Perché installare un rilevatore di gas.
Il principio di funzionamento è di base semplice. Il rilevatore controlla la concentrazione di gas nell'aria e, nel caso si raggiunga una soglia critica che potrebbe portare all'esplosione o a pericoli per la salute (per approfondire leggi: Cos'è il LIE?), attiva un'allarme e fa scattare un relè. Quest'ultimo può essere collegato ad un'elettrovalvola o a sistemi di ventilazione forzata.
Un buon rilevatore deve sempre disporre di queste caratteristiche:
- Allarme acustico
- Indicazione visiva sullo stato: Correttamente funzionante - Guasto - Pericolo
- Sistema di autodiagnosi sensore
- Certificazione che attesta la conformità alle norme UNI-EN in materia di sicurezza gas
Sensori di gas e rilevatore: come funziona
Il cuore di un rilevatore di gas è costituito dal sensore. In commercio esistono diversi tipi di sensori per gas (es: elettrochimici, a infrarossi, a semiconduttore), ma il loro compito è lo stesso, ossia tradurre la concentrazione di gas in un segnale elettrico che può essere interpretato da un microprocessore.
Visto il ruolo cruciale del sensore, si capisce immediatamente come la sua qualità deve essere massima per garantire l'efficacia stessa del rilevatore. Si deve quindi porre particolare attenzione alla sua manutenzione.
Vita del sensore di gas
Eh già, il sensore scade. Mediamente la vita di un sensore di gas è di 5 anni da quando viene alimentato per la prima volta. Per questo è importante segnalare nell’etichetta dello strumento la data di installazione, e ricordarsi di effettuare la sostituzione per tempo.
Trascorso questo periodo infatti, il sensore non è più considerato affidabile. È assolutamente da evitare il tentativo di testare un sensore con l’uso di accendini, vapori infiammabili, etc. in quanto possono condurre a conclusioni sbagliate.
Se il sensore è scaduto, è necessario sostituirlo senza indugi, in quanto ne va della vostra sicurezza.
Costo del sensore di gas: perché è alto?
Sicuramente se avete fatto delle ricerche sui sensori di gas per rilevatori, avrete notato il costo elevato in proporzione a quello dell’intero rilevatore di gas. Essi rappresentano infatti la maggior parte del costo di quest’ultimo, e del resto non c’è da meravigliarsi in quanto sono la componente più importante: se il gas non viene rilevato, l’elettronica che avvia allarme ed elettrovalvola può ben poco.
Di fronte quindi ad un rilevatore di gas completo che costa meno di un sensore di ricambio, cosa bisogna pensare? La risposta è molto semplice, si è sicuramente risparmiato sul sensore. Quindi si risparmia sull’affidabilità nella rilevazione della presenza di gas.
Anche per questa ragione è fondamentale verificare se gli apparecchi sono certificati da un ente garante come IMQ.