Triangolo del fuoco: quando avviene una combustione?
In presenza di una fuga di gas avviene sempre una combustione? Sentiamo spesso nella cronaca di edifici nei quali si sono verificate esplosioni a seguito di perdite di gas, pertanto è probabile che istintivamente ci venga da rispondere sì a questa domanda, ma la risposta corretta è no. Vediamo il perché!
Che cos'è il triangolo del fuoco
Triangolo del fuoco è un termine usato per spiegare visivamente il processo della combustione. Quest'ultima infatti prevede la presenza di tre elementi, i quali formano i lati del nostro triangolo, al centro del quale sta il fuoco. Vediamo quali sono i tre elementi in questione e quale sia la relazione tra loro.
Come avviene una combustione
Affinché una combustione possa avere luogo è necessario che siano presenti tre elementi: il combustibile, il comburente e la fonte di innesco. Un incendio si verifica, dunque, solo alla presenza di questi 3 fattori. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Il combustibile è qualsiasi sostanza, organica o inorganica, in grado di infiammarsi. Nel nostro caso quindi il gas.
Ma che cos’è il comburente? Il comburente è la sostanza che agisce come ossidante di una sostanza combustibile durante la combustione. Il comburente più comune è l’ossigeno.
La fonte di innesco è una qualsiasi sorgente di calore in grado di avviare la combustione. Per far ciò l’innesco deve avere una temperatura uguale o superiore a quella della miscela e il contatto tra i due deve avvenire per un tempo sufficiente. Si interrompe la combustione se uno dei tre elementi viene a mancare.
Per approfondire le dinamiche della combustione potete leggere: Come funziona la combustione.
Come funziona il triangolo del fuoco
Ricapitolando quindi per avere una combustione tutti e tre gli elementi devono essere presenti nella quantità minima necessaria ad avviare il processo. Se uno dei tre elementi viene a mancare la combustione non può avvenire o, se in atto, si estingue.
Possiamo quindi spegnere un incendio attraverso l’esaurimento del combustibile, la riduzione del comburente o la sottrazione di calore fino ad una temperatura inferiore a quella necessaria a mantenere la combustione.
Un esperimento fai da te
Per verificare questa cosa si può fare un esperimento molto semplice, che chiunque può realizzare in casa. Bastano una candela, un barattolo con coperchio e un accendino. Si procede semplicemente accendendo la candela e inserendola nel barattolo. Una volta chiuso il coperchio si vedrà che dopo un po’ la candela si spegne. Cosa è successo? La fiamma ha consumato tutto l’ossigeno, ossia tutto il comburente e la reazione di combustione non può più avere luogo.
L.I.E. e L.S.E.
A questo punto probabilmente alcuni di voi si staranno chiedendo quale sia la concentrazione necessaria di gas nell’aria per avere una combustione. Questa percentuale è chiamata L.I.E., limite inferiore esplosività, e varia in base al tipo di gas. Naturalmente c’è anche un limite superiore di esplosività (L.S.E.) oltre il quale la miscela non può esplodere perché il gas ha saturato troppo l’ambiente e il comburente non è quindi sufficiente.
Chi volesse approfondire questo argomento può leggere l'articolo: Cos'è il L.I.E?